Costume tradizionale a Viganella, indossato in occasione di manifestazioni e feste.
Il dialetto di Viganella
Da un punto di vista funzionale l’italiano e la parlata di Viganella sono lingue in quanto strumento di espressione e di comunicazione tra gli appartenenti ad una comunità. Da un punto di vista sociolinguistico, ossia del rapporto tra la lingua e il suo uso sociale, l’italiano è una lingua, la parlata di Viganella è un dialetto non solo per la sua posizione gerarchica nel repertorio della comunità locale, ma perché non ha una tradizione di scrittura. Di qui le difficoltà che ho incontrato nella trascrizione dei racconti e delle testimonianze orali delle mie fonti.
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Il dialetto di Viganella si inserisce nel quadro dei dialetti galloitalici che comprendono le varietà del Piemonte, della Liguria, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. L’insieme di tali dialetti viene evidenziato da un complesso di fenomeni che, per quanto non si estendano all’intero territorio interessato, si possono tuttavia considerare, in linea generale, tipici dei dialetti galloitalici (per la definizione di tali fenomeni si rimanda in particolare a: G. Rohlfs (1); a C. Grassi, A. A. Sobrero, T. Telmon (2); Lexicon (3); S. Ragozza (4)).
In questa sede mi limito a segnalare i principali fenomeni fonetici comuni ai dialetti galloitalici che trovano riscontro anche nel dialetto di Viganella, individuati nelle testimonianze orali da me raccolte.
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1) G. Rohlfs, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti. Fonetica. Morfologia. Sintassi e formazione delle parole, Torino, Einaudi, 1966.
2) C. Grassi, A. A. Sobrero, T. Telmon, Fondamenti di dialettologia italiana, Bari, Laterza, 2001.
3) Voce “Piemonte” a firma T. Telmon e voce “Lombardia” a firma O. Lurati in Lexikon der romanistischen Linguistik, a cura G.Holtus, M. Metzeltin, C. Schmitt, ed. Niemeyer, 1988.
4) S. Ragozza, Dialetto ossolano: piemontese o lombardo?, in Ossola. Storia arte e civiltà, Milano, ed. Occhipinti & Sisar s.p.a., 1993.
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La metafonia
Un fenomeno caratteristico del dialetto di Viganella è la metafonia che per la sua forte diffusione merita una particolare attenzione.
Il fenomeno consiste nel mutamento di timbro o nel dittongamento della vocale tonica nelle parole che terminavano, durante il periodo del latino volgare o nella prima fase romanza, con le vocali alte -I e -U, marche designanti il numero e il genere. Con la scomparsa di queste vocali atone finali si è sviluppato un compenso qualitativo attraverso episodi di mutamento di timbro o di dittongamento delle vocali toniche 1).
Nel dialetto di Viganella il mutamento metafonico della sillaba tonica avviene nel passaggio al plurale nella maggior parte dei sostantivi di genere maschile. Per i sostantivi di genere femminile il plurale è indicato dalla caduta della -a finale di parola.
Per una lettura del dialetto riporto le convenzioni grafiche adottate:
-c finale: -c = c dura di cane -č = c dolce di cena
-sc finali: -sc = come in "scena" -sk = come in "schiena"
-sč = come in "scentrato"
š = s dolce di "rosa"
s = s dura di "sala"
ö = come il gruppo francese "eu" ü = in francese "u"
j = come nel francese "joie"
Si possono osservare diversi casi di metafonia:
- trasformazione di -a- in -è- aperta 2) (arbul = castagno, èrbul = castagni; caud = caldo, chèud = caldi; aut = alto, èut = alti; ašan = asino, èšan = asini; rat = topo, rèt = topi; guaz = padrino, guèz = padrini; sas = sasso, sès = sassi; strasc = straccio, strèsc = stracci; ladar = ladro, lèdar = ladri; nudàr = notaio, nudèr = notai);
- trasformazione di -a- in -é- chiusa (furmač = formaggio, furméč = formaggi; marsc = marcio, mérsc = marci; pianč = pianto, piénč = pianti; arimari = animale, ariméri = animali);
- trasformazione di -e- in -i- 3) (mes = mese, mis = mesi; teč = tetto, tič = tetti; fer = ferro, fir = ferri; preu = prete, priu = preti. Il fenomeno caratterizza i termini che escono in -ét, generalmente diminutivi: cravét = capretto, cravìt = capretti; manžét = manzo, manžìt = manzi; strupét = legaccio, strupìt = legacci; pijnét = piccolino, pijnìt = piccolini);
- trasformazione di -u- in -ü- 4) (punč = punto, pünč = punti; funsc = fungo, fünsc = funghi; jùan = giovane, jüan = giovani; laùr = lavoro, laür = lavori);
- trasformazione di -o- in -ü- 5) (grop = nodo, grüp = nodi; cioc = ubriaco, ciüc = ubriachi).
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