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"La religiosità delle genti di montagna è da sempre legata alla vita pratica quotidiana, ai ritmi dei lavori agricoli e della natura, ispirata ad un sentimento semplice e sincero verso la divinità.
La devozione popolare ha lasciato, nel corso dei secoli, segni tangibili sul territorio; sono sorti ovunque piccoli oratori, cappelle o edicole, spesso a costo di grandi sacrifici, in modo che ci si potesse sempre sentire, anche negli alpeggi più sperduti, protetti e vicini al proprio Dio. Ognuno di questi piccoli edifici ha la sua storia; a volte erano costruiti per un voto, altre per invocare Madonna e santi a protezione della la vita degli alpigiani, precaria in quei tempi e spesso in balia di malattie o di eventi naturali difficili da dominare.
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Lungo i principali sentieri le cappelle avevano anche il compito di cadenzare il cammino, permettendo la sosta ed in alcuni casi il riparo dal maltempo; tipiche sono, in questo senso, le cappelle con ampio portico frontale, a volte a cavallo del sentiero, dove il viandante poteva sostare su semplici sedili o anche solo appoggiare la gerla senza neppure toglierla dalle spalle." (tratto dal sito www.itinerarisenzafrontiere.net)
Per conservare questo patrimonio umano, culturale, religioso della nostra terra, l'ASSOCIAZIONE GIOVAN PIETRO VANNI ha fra i suoi obiettivi la conservazione, il recupero dove necessario, e la valorizzazione delle CAPPELLE disseminate sul territorio.
Un grazie anticipato a tutti coloro che ci aiuteranno. |
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